La rivincita di Casale Monferrato: cronaca della presentazione nazionale al Circolo della Stampa di Torino

Un battesimo importante quello “La rivincita di Casale Monferrato”, il mio primo documentario-inchiesta al Circolo della Stampa a Torino, lo scorso 20 febbraio.  Tra i preparativi per le prossime date, ho sentito il bisogno di fissare il momento del debutto di Storie Resilienti“ il progetto di narrazione multimediale sulla resilienza e la sosteniilità, da me ideato, e finanziato dal basso grazie alla rete dei Cittadini Reattivi.

Progetto che mi riavvicina ai cittadini e ai territori. Momento che segna la nascita, e cito Beppe Giulietti presidente della Federazione Nazionale della Stampa, che mi ha fortemente sostenuto, con Stefano Tallia dell’Associazione Stampa Subalpina, “di un’opera di ingegno collettivo da chi l’ha progettata, sostenuta, prodotta con una precisa visione e modello di futuro” e la farà girare in Italia e non solo.

Registro quello che è accaduto nella prima serata, che ha segnato l’incontro di molti mondi: quello di chi nonostante il dolore e le perdite si è riscattato e guarda avanti con Giuliana Busto presidente di Afeva Onlus e la sindaca Titti Palazzetti di una città che sarà amianto free nel 2020, capitale di resilienza, dove sta nascendo la cultura vera e concreta, non solo custode di memoria, ma proiettata nel futuro di un mondo sostenibile.

Il mondo dell’informazione che ha raccontato giorno per giorno la cronaca degli anni più duri da Silvana Mossano e Massimiliano Francia; chi ne ha vissuto la sconfitta e lo “stato dei fatti” nelle aule di tribunale come Gian Carlo Caselli. Grazie alla gente di Casale che è intervenuta e a quella di Cavagnolo. Alle testimonianze di chi vive vicino a Balangero, l’enorme cava d’amianto, fino agli interrogativi sulla nostra salute a cui ha risposto il professore Benedetto Terracini, il padre dell’epidemiologia italiana, intervenuto alla prima.

Grazie ai tanti giornalisti: dalla Rai a Futura News a Epidemiologia e Prevenzione, ma anche chi lavora nella Pubblica Amministrazione, tra cui Arpa Piemonte, con cui c’è stato un confronto acceso in questi anni, che ha però portato alla migliore banca in open data sull’amianto in Italia.

A chi scrive è toccato ricordare che il record per mortalità da amianto per mesotelioma, che ora, secondo i dati INAIL presentati proprio alla Conferenza nazionale Amianto a Casale Monferrato lo scorso novembre, è in Lombardia, dove il modello delle bonifiche e delle discariche, inquinato com’è dalle ecomafie, é molto distante da quello di Casale Monferrato.

A chi scrive è toccato ricordare che il record per mortalità da amianto per mesotelioma, che ora, secondo i dati INAIL presentati proprio alla Conferenza nazionale Amianto a Casale Monferrato lo scorso novembre, è in Lombardia, dove il modello delle bonifiche e delle discariche, inquinato com’è dalle ecomafie, é molto distante da quello di Casale Monferrato.

Che ci sono almeno 300mila siti contaminati in tutta Italia, tra cui scuole, ospedali e caserme.

Che l’amianto c’è intorno alle grandi opere come i Notav ci continuano a ricordare, non a caso abbiamo premiato, come Cittadini Reattivi quel Brunetti attivista storico del movimento contro il Terzo Valico, proprio al premio Ambientalista dell’anno a Casale, lo scorso dicembre.

Cinque anni fa non sapevo dove sarei arrivata con un progetto come Cittadini Reattivi. Oggi so che da qui si riparte e si va avanti ancora più forti, perchè abbiamo bisogno gli uni degli altri: cittadini, giornalisti, esperti, donne e uomini delle istituzioni. In un momento di crisi profonda, anche per il sistema mediatico oltre che per la nostra società, tutti insieme possiamo lavorare ad un modello nuovo di informazione di interesse pubblico, di cui ora, più che mai, si sente la necessità.

Perché bisogna a continuare a “illuminare i mondi oscurati”. Come l’esempio del compianto Santo Della Volpe, che nei suoi servizi sul processo Eternit mostrò come rappresentare la dignità delle persone. Dai problemi causati dall’amianto ai rifiuti fino alla salute, con competenza, dati, ma senza dimenticarsi delle buone storie di speranza, inventandosi anche modalità diverse, come la produzione dal basso di questo documentario- inchiesta dimostra.

La prossima presentazione sarà il 16 marzo e si torna a Torino al Centro Studi Sereno Regis. Stiamo costruendo il calendario con i prossimi appuntamenti che vanno da Busto Arsizio ad Ottawa, passando per Roma. E con Marco Balestra si va avanti a lavorare a #storieresilienti, al secondo documentario su Brescia, #bastaveleni.

Grazie di cuore all’ Associazione Stampa Subalpina e a chi ha donato per Cittadini Reattivi e #StorieResilienti: è possibile sempre farlo qui http://www.cittadinireattivi.it/sostieni , anche per sostenere i costi del secondo documentario su Brescia, Basta veleni e dell’ebook.

L’informazione libera è quella indipendente, ora più che mai.

 

 

 

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