Dal volantino al web 2.0: comunicare è social!

Informazione, condivisione e partecipazione. Concetti basilari per chi si impegna nel mondo dell’associazionismo e del volontariato. Valori altrettanto importanti per un mondo, quello di Internet, che potrebbe sembrare lontano dal non profit ma che, in realtà, proprio dalle relazioni umane parte per coinvolgere e creare  nuovi contenuti.

Ne abbiamo parlato a “Bicipace 3.0”, il mini-corso di formazione per i volontari del coordinamento della storica manifestazione in bicicletta, (che alla vigilia di ogni estate attraversa anche Cuggiono), ospitato nella speciale atmosfera dell’Ecoistituto, lo scorso 18 febbraio.

Un momento di approfondimento sulle evoluzioni del Web 2.0 necessario per chi ha iniziato a promuovere la propria attività ai tempi del ciclostile e delle fotocopie, trent’anni fa, ma che ora deve fare i conti con un mondo digitalizzato, dove le informazioni scorrono attraverso i diversi canali mediatici, dagli Old Media ( radio, giornali) ai New Media ( dai portali web, blog e social network).

Partiamo da qualche dato. Se è vero che i telegiornali sono ancora il perno dell’informazione italiana, secondo l’ultimo Rapporto Censis, per gli under 34, Internet e i Social Media sono altrettanto importanti. Così come i quotidiani sono consultati principalmente dagli Over 30, Facebook, il social network più diffuso nel mondo, conta oramai oltre 17 milioni di nostri concittadini. Non stupiamoci, quindi, se Internet venga visto come il vero luogo della democrazia ed abbia guadagnato (sempre secondo il Rapporto Censis) una credibilità ormai superiore ai media tradizionali. Pensiamo solo alla Primavera Araba e al ruolo dei nuovi mezzi di comunicazione globale.

Considerazioni generali che ci spingono ad osservare come, ormai, ogni soggetto pubblico, dall’associazione all’ente, che voglia raggiungere il maggior numero di cittadini, debba diventare necessariamente “multitasking”. Affiancare cioè ai tradizionali mezzi di comunicazione, nuovi canali,  mettendosi a “navigare” nel web,   A differenza del passato recente di un web popolato da siti statici, compilabili sono da esperti “smanettoni” e spesso con costi proibitivi, oggi esistono nuovi sistemi a costo zero, che prevedono un uso molto intuitivo. In pochi click è così possibile  condividere pensieri, foto, notizie, file audio e video, non solo sul PC , ma anche su gli smart-phone o i tablet, di fatto nuovi ibridi tra telefonini, computer e vecchia TV.

Tra alcuni di questi strumenti ci sono i blog. Il termine blog  è la contrazione di web-log, ovvero “diario in rete”, una sorta di sito dove si possono  condividere le proprie opinioni, riflessioni, considerazioni ed altro, assieme, eventualmente, ad altre tipologie di materiale elettronico. Dove i lettori possono interagire lasciando messaggi di commento e a loro volta rilanciare i contenuti ritenuti interessanti. Usarli è facile, quasi come scrivere un messaggio di posta elettronica o mandare un SMS, operazioni divenute ormai quotidiane per molti di noi. Ed è utile sapere che sono a disposizione piattaforme gratuite per blog come WordPress, Blogger o Altervista, alcune delle quali guidano addirittura  l’utente passo per passo alla creazione del proprio spazio virtuale.

Anche i motori di ricerca si sono evoluti. Pensiamo solo a Google che offre agli utenti servizi personalizzabili, dalla creazione di gruppi , alla condivisione di file, mappe, calendari e news. Ma se oggi possiamo continuare a cercare informazioni attraverso Google o Bing, o direttamente sui siti web dei quotidiani nazionali e locali, ad esempio, ci sono, ormai, delle affollatissime piazze virtuali dove condividere notizie, foto e video con amici e conoscenti o persone interessate alle nostre stesse passioni: i Social Network. Letteralmente “reti sociali”  come  Facebook, Youtube, Twitter, dove si concentra ben il  31% del tempo passato online dagli italiani. Di fatto, i frequentatori della rete si sono trasformati da semplici fruitori a veri “generatori di contenuti” (User Genereted Content).

Proprio per questi nuovi aspetti, l’invito è quello di riflettere su ciò che si vuole comunicare e che “profilo” si vuole tenere. Ogni Social Network, infatti, necessita di uno stile comunicativo diverso. Non si può scrivere un “post” (messaggio) sulla propria bacheca del blog, con le abbreviazioni o i caratteri di un SMS, ad esempio. O pubblicare sul profilo Facebook immagini o stati d’animo di cui potremmo un giorno pentirci. Già, perché è giusto non dimenticare che l’accesso alla rete e la condivisione pubblica di contenuti, abbassa notevolmente il nostro livello di privacy. E ciò che è nel web, ci rimane a tempo indefinito e la sua completa eliminazione è alquanto macchinosa. Proprio per questi motivi si può e si deve fare un buon uso del Web 2.0.

Bicipace (http://bicipace.org) con il nuovo blog ha ricevuto la visita di oltre 11 mila presenze in un solo anno. E’ riuscita a documentare giorno per giorno l’avventura del gruppo di ciclisti  che sono partiti proprio dalla provincia di Milano per partecipare alla Marcia per la Pace a Perugia lo scorso 25 settembre. E durante l’alluvione delle Cinque Terre ha dato una mano nel convogliare informazioni in rete sul bisogno di volontari e richieste di materiali. Sono magari piccoli gesti, ma segnali di come un uso responsabile del web possa aiutarci a migliorare la nostra realtà, permettendoci la promozione dei nostri valori e la condivisione con nuovi amici.

Articolo pubblicato su “La città possibile”, mensile a cura dell’Ecoistituto della Valle del Ticino

 

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