Cosa c’è dietro il progetto d’inchiesta sul futuro di Taranto

-8 In viaggio verso Roma per seguire le vicende che riguardano Taranto. Stanotte abbiamo superato i 15mila euro su Produzioni Dal Basso e Banca Etica e si stanno attivando reti da tutta Italia per arrivare all’obiettivo, quei 25mila euro necessari per produrre un documentario inchiesta sul futuro di una città che ci riguarda tutti.

La produzione è già in corso (le mie prime riprese su Taranto risalgono al 2015…) e mentre salgo sul treno penso a questi dieci anni. Esattamente 10 anni fa, nel 2013 davo vita a questo progetto di inchiesta “ad alto impatto civico e sociale” che venne premiato da Fondazione Ahref, a cui diedi quel titolo “Cittadini Reattivi”, dedicato a coloro che non hanno mai smesso di lottare nei luoghi più inquinati d’Italia per “terra, acqua e cielo puliti per tutti”.

Con quel piccolo grant, tremila euro, comprai la mia prima attrezzatura da vera filmaker e lavorai tre mesi. La prima presentazione dell’inchiesta che univa dati, fatti, storie anche in una mappa multimediale e in un artigianale long form, avvenne all’International Journalism Festival di Perugia. Non sapevo che ciò che sognavo di fare e che scrissi in una sera di dicembre, un’inchiesta in grado di documentare la necessità di trasparenza, del diritto di sapere e ad una buona qualità della vita di coloro che vivono nelle “sacrifice zone” italiane, i Siti di interesse nazionale (SIN) e regionale mi avrebbe portato così lontano. Dalla Lombardia al Piemonte, alla Campania (sono dieci anni da “Un fiume in piena” come mi ricordano gli amici campani) fino in Puglia.

Un progetto che mi ha stravolto anche la vita personale, ma mentirei a me stessa se dicessi che non sono felice della donna e della professionista che sono oggi. So che mio figlio è orgoglioso di ciò che faccio, anche se lui per primo conosce e ha visto tutte le difficoltà per svolgere questo mestiere-passione così mal pagato e precario

Anche per tutto questo grazie a chi si sta attivando per la campagna e per questo rush finale a cui ognuno può contribuire. Tante sono le cose da dire e da fare, ma anche tante le persone speciali che si stanno attivando intorno a me per portare avanti tutto ciò. Un’associazione, un progetto giornalistico indipendente, una comunità trasversale in tutta Italia e riconosciuta all’estero, che si batte per un mondo sostenibile e giusto.

Questo è quello che c’è dietro Taranto chiama.

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