Taranto, zona di sacrificio: eppure il diritto ad un ambiente salubre è un diritto umano.

Il 10 dicembre 1948 è stata siglata a Parigi la Dichiarazione Universale per i Diritti Umani.

Solo l’8 ottobre 2021 il diritto ad un ambiente salubre è stato dichiarato anch’esso un diritto umano dall’ONU come abbiamo ricordato più volte su Cittadini reattivi.

E solo l’8 febbraio 2022 la tutela dell’ambiente insieme alla salute è entrata nella nostra Costituzione modificando l’articolo 9 e l’articolo 41.

Sono passaggi epocali, passati sotto silenzio e che però non ci mettono al riparo dell’ingiustizia ambientale e sanitaria tutt’ora in atto nel nostro Paese. L’inquinamento è l’altra faccia della medaglia dei cambiamenti climatici.

A metà febbraio negli stessi giorni (sì mentre scoppiava la guerra) veniva reso noto il rapporto ONU di gennaio 2022 in cui Taranto è stata definita una delle “sacrifice zone”, “zone di sacrificio” tra le più inquinate della Terra.

Lo stesso documento indica come le zone di sacrificio sono l’opposto dello sviluppo sostenibile, così come ho indicato precisamente nel progetto di docu-inchiesta Taranto chiama su Produzioni Dal Basso.

Ne parliamo con le ragazze e i ragazzi di Fridaysforfuture-Roma venerdì prossimo, insieme al Comitato Cittadini E Lavoratori Liberi E Pensanti in Aula VI Lettere in Sapienza.

Grazie per questo invito e grazie per aver risposto all’appello di Taranto.

Ricordarlo oggi mi sembra importante.

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