Il documentario-inchiesta “Taranto chiama” è realtà.

Dopo un discreto giro dell’Italia, dalla prima nazionale a Torino, per il debutto nazionale a Cinemambiente nella sezione Made in Italy a Taranto chiama alla Cittadella di Assisi, sono rientrata a casa. Felice che quanto realizzato abbia un senso vero a partire da coloro che ne sono i protagonisti, da Trieste a Taranto. Ma anche come, queste vicende tocchino nel profondo.

Sto e stiamo raccogliendo sulla pagina Facebook e Instagram di Taranto chiama le recensioni, i commenti, le osservazioni. La commozione e la consapevolezza che gli sforzi produttivi per arrivare sin qui abbiano avuto senso, sono impagabili.

Grazie ancora di cuore a tutta la community virtuale di Cittadini reattivi con cui ci siamo ritrovati online l’11 giugno e con cui ci ritroveremo man mano il film arriverà nei territori. È grazie a loro che hanno sostenuto il crowdfunding su Banca Etica e Produzioni Dal Basso che tutto ciò è stato possibile.

Ma c’è un’altra cosa. Come è successo ieri sera ad Assisi, nella proiezione promossa da Sapereambiente, il documentario-inchiesta è anche uno strumento potente rispetto al suo stesso interrogativo: che cosa è davvero sostenibile per noi e per l’ambiente? Non fornisco risposte preconfezionate, ma di certo tanti elementi rispetto a cui ognuno potrà e dovrà, in coscienza, interrogarsi. E mettersi in discussione.

Grazie. Fino al 21 giugno online su OpenDDB (Distribuzioni dal Basso) e poi su tarantochiama.cittadinireattivi.it (sito in aggiornamento) e su cittadinireattivi.it, tutte le istruzioni per seguire questa inchiesta on the road e organizzare proiezioni, incontri e dibattiti in tutta Italia. E non solo.

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