Al via la ReattiviX School, per formare coscienze civiche contro l’illegalità

Da GlobaLeaks a ReattiviX: parte il 2 aprile 2021 il nostro nuovo progetto di (in) formazione civica sul diritto di sapere, denunciare e segnalare anche in forma anonima.

Reagire alla corruzione e all’illegalità attraverso la conoscenza dei propri diritti e l’uso consapevole delle segnalazioni anonime, ma non solo. E’ partita con successo il 2 aprile 2021 online, la ReattiviX School, dalle pagine Social di Cittadini Reattivi, sia Facebook che Youtube e durerà fino al 15 maggio. Un percorso di (in)formazione civica aperto a tutti, dedicato al diritto di denunciare le illegalità, in ogni ambito civico e pubblico e anche in modo anonimo. Siamo in un momento delicato per il nostro Paese, dove è chiaro che non possiamo lasciare altro spazio a corruzione e omertà, mentre attendiamo ancora il recepimento della direttiva europea sul whistleblowing. 

La ReattiviX School si articolerà con incontri con cadenza settimanale con alcuni dei massimi esperti nazionali e internazionali sui temi dell’anticorruzione, del whistleblowing, della privacy, della trasparenza e del monitoraggio civico quali: Giovanni Pellerano Project Lead per GlobaLeaks; Nicoletta Parisi docente di diritto internazionale all’Università Cattolica, già consigliere di ANAC; Ernesto Belisario avvocato, esperto di diritto delle tecnologie e innovazione nella Pubblica Amministrazione; Davide Del Monte presidente di Info.Nodes, già direttore di Transparency Italia; Daniela Vellutino, docente di Comunicazione Pubblica e Linguaggi Istituzionali, Università di Salerno e ideatrice di Diritto di Accesso Civico;  Giorgio Fraschini, responsabile advocacy e del progetto Allerta Anticorruzione di Transparency Italia; Philip Di Salvo, ricercatore presso l’Istituto di Media e Giornalismo (IMeG) dell’Università della Svizzera italiana. 

Il percorso fa parte delle iniziative realizzate grazie al riconoscimento europeo del Digital Whistleblowing Fund che ha ritenuto Cittadini Reattivi, il progetto di giornalismo indipendente da me fondato nel 2013, meritevole di un sostegno a tutela della propria attività d’inchiesta. Proprio riattivando durante la pandemia il portale per le segnalazioni anonime, ricordiamo, dedicato a tutti coloro che ci vogliono segnalare illegalità in campo ambientale, sanitario e nella Pubblica Amministrazione, ci siamo accorti ancora una volta come molti segnalanti non abbiano precisa coscienza dei propri diritti, così come gli stessi cittadini. 

Anche per questo sono e siamo convinti che occorra un’azione di tutela collettiva su chi si espone e una consapevolezza dei nostri diritti. Insieme a tutti gli esperti e attivisti che ringraziamo per aver accolto il nostro invito, vogliamo dare il nostro contributo alla creazione di una cultura diffusa che risvegli in noi italiani la coscienza civica, fondamentale per liberarsi da omertà, mafie e corruzione. Un percorso più che mai necessario nell’Italia ancora corrotta al 20esimo posto tra i 27 Paesi membri dell’Unione europea e 52esima nel mondo, secondo l’indice di percezione della corruzione calcolato da Transparency. Fenomeno di cui, secondo l’ultimo sondaggio dell’Eurobarometro, l’88% degli italiani è ben cosciente. 

Ancora oggi in Italia chi sceglie di vedere, parlare e denunciare fatti illeciti viene identificato come un infame o un delatore. Pensiamo solo al fatto che in italiano non si riesca ancora a tradurre il termine whistleblower (colui che decide di segnalare, “fischiare il fischietto” in inglese, in modo anonimo un fatto o una vicenda dannosa per la collettività, ndr). Noi, insieme a voi, proveremo a formare i futuri “agenti civici” per la legalità.

Per informazioni sul programma trovate tutto a questo link.

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